Spoon River, Ortoteatro interpreta De Andrè

Testi da “Antologia di Spoon River” di Edgar Lee Masters tradotti da Fernanda Pivano. Canzoni tratte da “Non al denaro, non all’amore né al cielo” di Fabrizio De Andrè e Nicola Piovani. Musiche eseguite dal vivo da Fabio Mazza. Con Federica Guerra e Fabio Scaramucci ( e Galeazzo Botner!) Regia di Fabio Scaramucci. Tra il 1914 e il 1915 il poeta americano Edgar Lee Masters pubblicò sul "Mirror" di St. Louis una serie di epitaffi successivamente raccolti nell'Antologia di Spoon River. Ogni poesia racconta la vita di un personaggio, ci sono 19 storie che coinvolgono un totale di 244 personaggi che coprono praticamente tutte le categorie e i mestieri umani. Masters si proponeva di descrivere la vita umana raccontando le vicende di un microcosmo, il paesino di Spoon River. Il bello dei personaggi di Edgar Lee Masters, è che essendo morti non hanno più niente da perdere e quindi possono raccontare la loro vita in assoluta sincerità. Nel 1971 Fabrizio De André pubblicò l'album "Non al denaro, non all'amore né al cielo", liberamente tratto dall'Antologia di Spoon River. De André scelse nove delle 244 poesie e le trasformò in altrettante canzoni. «Fabrizio ha fatto un lavoro straordinario; lui ha praticamente riscritto queste poesie rendendole attuali, perché quelle di Masters erano legate ai problemi del suo tempo, cioè a molti decenni fa. Lui le ha fatte diventare attuali e naturalmente ha cambiato profondamente quello che era il testo originale; ma io sono contenta dei suoi cambiamenti e mi pare che lui abbia molto migliorato le poesie. Sono molto più belle quelle di Fabrizio, ci tengo a sottolinearlo. Sia Masters che Fabrizio sono due grandi poeti, tutti e due pacifisti, tutti e due anarchici libertari, tutti e due evocatori di quelli che sono stati i nostri sogni. Poi Fabrizio sarà sempre attuale, è un poeta di una tale levatura che scavalca i secoli.» Fernanda Pivano Lo spettacolo ripercorre la storia del libro, dalla sua nascita alla difficile pubblicazione in Italia. Racconta il perché sia diventato un simbolo per più di una generazione. E lo straordinario lavoro fatto su quei testi da Fernanda Pivano e Fabrizio De André.