TEORICI dei Nuovi Media

Marsall McLuhan

Edmonton 1911 - Toronto 1980, sociologo canadese, è stato uno dei più influenti critici della civiltà contemporanea. Con Gli strumenti del comunicare (1967) e La galassia di Gutenberg (1988) ha innovato radicalmente l’approccio allo studio dei mezzi di comunicazione di massa, insegnando a identificare questi ultimi in base non al contenuto, ma alle particolari condizioni di fruizione che essi impongono e ai loro effetti sociali. Il linguaggio corrente deve a lui l’uso di termini quali media e villaggio globale. Professore di letteratura inglese, docente nelle università del Wisconsin e di Saint Louis, ha diretto il Center for Culture and Technology presso l’università di Toronto.

Storico dei media e del loro impatto sociale delinea la teoria che ogni nuovo mezzo di comunicazione diventa un'estensione del nostro sistema nervoso centrale, una specie di protesi che aumenta le nostre capacità di apprendimento. Negli anni ' 60 scrive ... l'idea di base e che il linguaggio sia una metafora in grado di tradurre l'esperienza, in questa operazione di traduzione si e' passati attraverso varie tappe: dall'espressione orale a quella scritta, poi alla stampa fino ai moderni mass media. Ogni nuovo strumento non si limita a perfezionare la qualita' della traduzione dell'esperienza umana ma la modifica profondamente quindi gli strumenti che e la tecnologia che li uomini utilizzano non sono mai 'neutri' rispetto ai contenuti che veicolano.

I nuovi media sono i protagonisti dell'ultima tappa dell'evoluzione umana e la loro interdipendenza trasforma la societa' in un 'villaggio globale.'

Con la parola MEDIUM egli intende indicare il complesso sistema costituito da da un apparato tecnologico e le sue relazioni con:

a) processi percettivi e cognitivi dell'uomo

b) linguaggi di comunicazione

c) funzione che tale sistema assume nel contesto delle relazioni sociali.

Il famoso slogan "medium is messagge" significa che il mezzo non solo con la sua tecnologia ma principalmente con la sua forma di apparato specifica e quindi il suo modo di produrre informazione e di immaginario ha una valenza autonoma.

Se vogliamo parlare di linguaggi dei media non possiamo dimenticare che oltre ai messaggi che vengono veicolati il primo effetto di un medium deriva dal medium stesso, perche' l'ingresso di una nuova tecnologie rappresenta interessi mirati che coinvolgono l'impatto sociale e l'organizzazione dei rapporti umani a prescindere dai contenuti del messaggio. (es/ perche' la rete non e' ancora capillarmente introdotta nelle case?)

McLuhan per primo aveva scritto che i media lavorano in modo circolare "il concetrico e' necessario allo studio dei media, nessun medium esiste o ha significato da solo, ma solo in continuo rapporto con gli altri media" divide i media in:

FREDDI cioe' a bassa definizione e scarsi di dati (la TV e' un medium freddo)

CALDI ad alta definizione (cinema)

concetti di McLuhan - approfondimenti -

Nel nostro secono il multimedia per la prima volta ingloba alcuni media e li fa agire insieme trasformando i loro linguaggi specifici in qualcosa di assolutamente nuovo ?

Derrick de Kerckhove - Il concetto di Brainframes

Allievo ed erede intellettuale di McLuhan insegna a Toronto ed è il direttore del McLuhan Institute - biografia-

Le sue teorie analizzano i risvolti psicologici e psichici che il progresso tecnologico determinano sull'uomo. L'utilizzo delle tecnologie della comunicazione ha un'immediata ripercussione sulla nostra capacità di sviluppare strutture e modelli mentali adeguati. Tutti gli studi di de Kerckhove sono rivolti ad evidenziare come le tecnologie della comunicazione trasformano la mente umana.

Nell'attuale società dell'informazione un essere umano per riuscire a catturare nel minor tempo possibile il maggior numero di informazioni deve RIDURRE IL LINGUAGGIO. Tutti i teorici della fine del secondo millennio hanno riscontrato che attraverso le tecnologie si opera una riduzione del linguaggio e il multimedia sembra essere proprio questo: sono i linguaggi specifici dei vari media ottimizzati per poter fornire il massimo delle informazioni possibili in uno spazio nuovo. CARATTERISTICA fondamentale del nuovi media e' quindi l'immediatezza

I linguaggi dei media sono ormai delle convenzioni completamente digerite dai nostri "modi di vedere" che si collocano a livello quasi inconscio di riconoscimento (esempio delle tipologie televisive, spot, film, telefilm ecc) sono dei brainframes, cornici, lingue, codici, segni e linguaggi.
D. Dekerkrowe

> definizione di BRAINFRAMES
Le tecnologie di elaborazione dell'informazione 'incorniciano' il nostro cervello in una struttura sfidandolo a trovare una nuova interpretazione per ogni nuovo medium ed accomodare il nostro cervello ad ogni nuova tecnologia.
L' influenza dei media costringono ad un continuo mutamento del nostro modo percettivo, dopo l'introduzione di ogni nuova tecnologia l'essere umano muta in qualche modo il suo "modo di vedere", certe cose diventano possibili grazie alla tecnologia altre diventano impossibili.
N. Myrowitz "nell'età delle informazioni noi cacciamo e raccogliamo informazione anzichè cibo", il villaggio globale di McLuhan rispunta nelle teorie successive perchè il mondo piano piano si evolve verso forme sociali primitive, dove cioé l'esperienza fisica della gente in relazione agli eventi diminuisce d'importanza, lo spazio perde di significato perchè le informazioni superano grandi distanze e ciò che uno sa o sperimenta non ha niente a che vedere a dove si trova fisicamente".

Paul Virilio - La tematica del tempo/spostamento

Parigi 1932- Architetto è professore di Architettura presso l'Ecole Spéciale d'Architecture a Parigi dal 1968.
Nel 1973 è nominato direttore della collana "L'Espace Critique", edizioni Galilée, Parigi. Nel 1987 vince il Grand Prix Nazionale della Critica Architettonica.Direttore dal 1989 di un programma d'insegnamento al Collège International de Philosophie a Parigi, sotto la presidenza di Jacques Derrida.
Nel 1992 diventa membro dell'Alto Comitato per Alloggiare le Persone Sfavorite. Urbanista e saggista, Paul Virilio è noto come teorico della velocità e come specialista delle nuove tecnologie. Attualmente lavora sulle tecniche metropolitane di organizzazione del tempo. Virilio è autore anche del primo progetto del Museo dell'Incidente, che verrà aperto in Giappone nel 2000. - - biografia -

 

Le tecnologie della comunicazione sono state analizzate da Paul Virilio attraverso un'ottica che vale la pena di evidenziare:
- contrazione del TEMPO/spostamento nello SPAZIO -
Man mano che l'uomo progredisce e crea protesi mobili al movimento nello spazio si affianca una parallela accelerazione del movimento delle informazioni, l'uomo è infatti veicolo di informazione: a piedi, animali (da monta o carrozze), bicicletta, nave
treni a vapore, tram elettrici, motore a scoppio (treni e automobili), aereoplani, moduli spaziali......
oralità, libri, giornali, telefono, cinema, tv, video, fax, computer, satelliti, internet .......
La riflessione può sembrare azzardata ma a ben guardare nel corso del tempo e come se ad ogni mezzo di trasporto corrisponda un medium di riferimento, quindi la velocità dei mezzi di spostamento nello spazio si può paragonare alla velocità dell'informazione fornita dai nuovi media. L'accelerazione del movimento porta con se l'accelerazione del flusso di informazioni.
Virilio scrive nel suo ' Saggio di dromologia ' (1984 - pag. 35) "...il movimento, il concetto di movimento e dell'élite del movimento...
Di chi ha infatti la possibilità dello spostamento.... oggi possiamo fare il giro del mondo stando seduti davanti ad una macchina collegata al mondo... ma allora come si distinguerà l'elite????
Il nostro tempo è infinitamente dilatato "noi gestiamo tempi e quindi informazioni a più livelli", un esempio molto banale è quello del videoregistratore.

L'uomo "gestisce" un tempo che non è suo e se ne appropria attraverso le tecnologie.

Esempio:dai banali spostamenti con i mezzi alla possibilità di registrare un evento che avviene mentre lui fa queste cose oppure un evento che comunque viene trasmesso ma è stato già preregistrato.
Nella vita di ogni giorno nessuno aspetta più il proprio turno per parlare, l'attenzione è stemperata, gia' per molte persone è possibile agire su diversi livelli, scrivere al computer, rispondere al telefono e talvolta parlare con qualcuno contemporaneamente. Siamo bombardati da un flusso di informazioni che ci costringe a "selezionare".

Non a caso i programmi della prossima generazione (già allo studio presso il MIT di Boston) serviranno ad esaudire i nostri desideri "gli agenti intelligenti" di Negroponte, sorta di segretari specializzati e quindi sintonizzati sui nostri gusti ed i nostri interessi specifici.
Se ci fermiamo a riflettere che cos'è un computer la risposta è che si tratta di una macchina qualsiasi e che cosa chiediamo ad una macchina "chiediamo alla macchina solo una cosa, che ci aiuti a risparmiare del tempo".
Per quanto mi riguarda se non assolve a questo compito io mi irrito e non mi serve più. In questa prima fase la quantità di informazioni che bisogna conoscere per usare un computer è ancora troppo pesante, certo si sono fatti passi da gigante all'inizio e dall'immissione dei PC negli uffici e nelle case ma in media gli esseri umani non riescono a sopportare di perdere tempo con una macchina senza risultati proprio per questo gli studiosi hanno lavorato tantissimo al problema dell'interfaccia.

Pierre Levy - Il concettoi di Intelligenza Collettiva

Filosofo francese, insegna al Dipartimento di Hypermedia all'Università di Paris VIII, a Saint Denis. Allievo di Michel Serres alla Sorbona, pubblica la sua prima opera nel 1978 "La Machine Univers", sulle implicazioni culturali dell'informatizzazione e le sue radici nella storia dell'occidente. - biografia -

Il secondo libro "Le tecnologie dell'intelligenza" 1992 e' il frutto della sua esperienza di due anni in Canada dove aveva lavorato come professore al dipartimento di Comunicazione nel Quebec a Montreal e dove ha appofondito gli studi in campo delle scienze cognitive e nel mondo degli ipertesti.

Tornato in Europa sviluppa un a forma di scrittura per immagini fruibile dal computer in modo interattivo, ed elabora il fondamento teorico di questo sistema di segni nel libro "L'ideographoe dynamique " si tratta di una forma di scrittura che si fonda su modelli mentali. Dal 1990 lavora con Michel Authier ad una serie di riflessioni sulle forme di accesso al sapere fornite dagli strumenti informatici. Sviluppano il concetto di

COSMOPEDIA - una sorta di enciclopedia virtuale che si arricchisce automaticamente in base alle esplorazioni di chi vi si addentra

Nel 1992 pubblica "Les Arbres de connaisance" e "De programmation consideree comme un des beaux-arts" in cui analizza attraverso quattro casi concreti gli atti congnitivi e sociali realizzati dai programmatori per metterne in evidenza gli aspetti più creativi e immaginativi. Gli ALBERI DELLE CONOSCENZE sono un sistema aperto di comunicazione tra individui che pur riconoscendo le diversita' di competenze delle persone rende una rappresentazione dinamica dei saperi provenienti da campi diversi (aziende, scuole, ecc.)

Nel 1994 pubblica "L'intelligenza collettiva" in cui descrive una forma di intelligenza distribuita ovunque. L'assioma di partenza e' che nessuno sa tutto ed ognuno sa qualcosa, dunque la totalità dei saperi risiede nell'umanita' "

"L'intelligenza collettiva e' un'intelligenza distribuita ovunque, continuamente valorizzata, coordinata in tempo reale, che porta a una mobilitazione effettiva delle competenze" pag 34

Dal 1993 insegna a Parigi VIII al dipartimento di Hypermedia a Saint Denis.

Walter Ong - L'oralità secondaria

Walter Jackson Ong è nato nel 1912 a Kansas City, nel Missouri. Presi gli ordini come gesuita e conclusi gli studi a Cambridge, si è messo in luce per i suoi saggi sulla letteratura del Rinascimento, sulla poesia moderna e sul criticismo. Dal 1959 insegna all'Università di St. Louis. Nel 1982 scrive Orality and Literacy.The Technologizin of the Word - Oralità e scrittura. Le tecnologie della parola in cui formula la tesi dell'oralità secondaria.

La settima lettera del Fedro di Platone critica la parola scritta e rappresenta l'esempio più importante di come fin dai secoli più remoti esistevano forti argomentazioni contro la scrittura e di come i mezzi di trasmissione della conoscenza operino in modo subdolo sulle strutture mentali.
Le trasformazioni della parola dallo stadio orale a quello scritto (stampa ed elettronica) hanno portato a mutamenti dei modi stessi del pensiero e della percezione.

ORALITA' PRIMARIA quella di una cultura ingnara della scrittura e della stampa
ORALITA' SECONDARIA o DI RITORNO quella di un nuovo tipo di oralità incoraggiata dal telefono, la radio, la tv, ecc che sono mezzi elettronici
che dipendono dalla scrittura e dalla stampa ma riportano alla narrazione.

Il rapporto con il TEMPO e lo SPAZIO sono diversi per questi due tipi di culture
- la I° trasmette le sue conoscenze attraverso la parola parlata che è suono ( il suono socializza, la partecipazione è magica)
- la II° la racchiude in uno spazio percepito dalla vista (la fruizione è individuale e tende all'isolamento)

Scrive Walter Ong in Oralità e scrittura:

".... ma in realta anche l' ORALITA' SECONDARIA ha sviluppato un forte senso comunitario." ( pag. 193)
"... La conoscenza umana emerge dalla temporalità: dietro alle astrazioni della scienza giace la storia delle osservazioni sulla base delle quali le astrazioni sono state formulate. In un laboratorio scientifico gli studenti 'devono' trascrivere gli esperimenti, cioè raccontare cosa hanno fatto e quali sono stati i risultati: da quel che narrano si possono formulare alcune generalizzazioni e conclusioni astratte. Dietro ai proverbi, agli aforismi, alle speculazioni filosofiche e ai riti religiosi giace la memoria dell'esperienza umana disposta nel tempo e soggetta ad una trattazione narrativa.., il modo elementare di elaborare l'esperienza umana è darne conto, seguendo più o meno la storia del suo nascere ed esistere, immersa dunque nel flusso del tempo. Il racconto è un modo di trattare questo flusso"

ricerca studenti ONG

per approfondimenti:

De Kerckhove D. - Brainframes. Mente, tecnologia, mercato - Baskerville - Bologna 1993
Levy P. - Le tecnologie dell'intelligenza - A/Traverso - Milano 1990
McLuhan M. - Gli strumenti del comunicare - Garzanti -Milano 1967
Ong W. - Oralità e scrittura- Il Mulino - Bologna 1986
Virilio P. - L' orizzonte negativo. Saggio di dromoscopia - Costa e Nolan - Genova 1984

 

torna alle lezioni