TEORICI dei Nuovi Media |
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Marsall McLuhan
Storico dei media e del loro impatto sociale delinea la teoria che ogni nuovo mezzo di comunicazione diventa un'estensione del nostro sistema nervoso centrale, una specie di protesi che aumenta le nostre capacità di apprendimento. Negli anni ' 60 scrive ... l'idea di base e che il linguaggio sia una metafora in grado di tradurre l'esperienza, in questa operazione di traduzione si e' passati attraverso varie tappe: dall'espressione orale a quella scritta, poi alla stampa fino ai moderni mass media. Ogni nuovo strumento non si limita a perfezionare la qualita' della traduzione dell'esperienza umana ma la modifica profondamente quindi gli strumenti che e la tecnologia che li uomini utilizzano non sono mai 'neutri' rispetto ai contenuti che veicolano. I nuovi media sono i protagonisti dell'ultima tappa dell'evoluzione umana e la loro interdipendenza trasforma la societa' in un 'villaggio globale.' Con la parola MEDIUM egli intende indicare il complesso sistema costituito da da un apparato tecnologico e le sue relazioni con: a) processi percettivi e cognitivi dell'uomo b) linguaggi di comunicazione c) funzione che tale sistema assume nel contesto delle relazioni sociali. Il famoso slogan "medium is messagge" significa che il mezzo non solo con la sua tecnologia ma principalmente con la sua forma di apparato specifica e quindi il suo modo di produrre informazione e di immaginario ha una valenza autonoma. Se vogliamo parlare di linguaggi dei media non possiamo dimenticare che oltre ai messaggi che vengono veicolati il primo effetto di un medium deriva dal medium stesso, perche' l'ingresso di una nuova tecnologie rappresenta interessi mirati che coinvolgono l'impatto sociale e l'organizzazione dei rapporti umani a prescindere dai contenuti del messaggio. (es/ perche' la rete non e' ancora capillarmente introdotta nelle case?) McLuhan per primo aveva scritto che i media lavorano in modo circolare "il concetrico e' necessario allo studio dei media, nessun medium esiste o ha significato da solo, ma solo in continuo rapporto con gli altri media" divide i media in: FREDDI cioe' a bassa definizione e scarsi di dati (la TV e' un medium freddo) CALDI ad alta definizione (cinema) concetti di McLuhan - approfondimenti - Nel nostro secono il multimedia per la prima volta ingloba alcuni media e li fa agire insieme trasformando i loro linguaggi specifici in qualcosa di assolutamente nuovo ? Derrick de Kerckhove - Il concetto di Brainframes Allievo ed erede intellettuale di McLuhan insegna a Toronto ed è il direttore del McLuhan Institute - biografia- Le sue teorie analizzano i risvolti psicologici e psichici che il progresso tecnologico determinano sull'uomo. L'utilizzo delle tecnologie della comunicazione ha un'immediata ripercussione sulla nostra capacità di sviluppare strutture e modelli mentali adeguati. Tutti gli studi di de Kerckhove sono rivolti ad evidenziare come le tecnologie della comunicazione trasformano la mente umana. Nell'attuale società dell'informazione un essere umano per riuscire a catturare nel minor tempo possibile il maggior numero di informazioni deve RIDURRE IL LINGUAGGIO. Tutti i teorici della fine del secondo millennio hanno riscontrato che attraverso le tecnologie si opera una riduzione del linguaggio e il multimedia sembra essere proprio questo: sono i linguaggi specifici dei vari media ottimizzati per poter fornire il massimo delle informazioni possibili in uno spazio nuovo. CARATTERISTICA fondamentale del nuovi media e' quindi l'immediatezza I
linguaggi dei media sono ormai delle convenzioni completamente digerite
dai nostri "modi di vedere" che si collocano a livello quasi
inconscio di riconoscimento (esempio delle tipologie televisive, spot,
film, telefilm ecc) sono dei brainframes, cornici, lingue, codici, segni
e linguaggi. >
definizione di BRAINFRAMES Paul Virilio - La tematica del tempo/spostamento
Le
tecnologie della comunicazione sono state analizzate da Paul Virilio
attraverso un'ottica che vale la pena di evidenziare: L'uomo "gestisce" un tempo che non è suo e se ne appropria attraverso le tecnologie. Esempio:dai
banali spostamenti con i mezzi alla possibilità di registrare
un evento che avviene mentre lui fa queste cose oppure un evento che
comunque viene trasmesso ma è stato già preregistrato. Non
a caso i programmi della prossima generazione (già allo studio
presso il MIT di Boston) serviranno ad esaudire i nostri desideri "gli
agenti intelligenti" di Negroponte, sorta di segretari specializzati
e quindi sintonizzati sui nostri gusti ed i nostri interessi specifici. Pierre Levy - Il concettoi di Intelligenza Collettiva Filosofo francese, insegna al Dipartimento di Hypermedia all'Università di Paris VIII, a Saint Denis. Allievo di Michel Serres alla Sorbona, pubblica la sua prima opera nel 1978 "La Machine Univers", sulle implicazioni culturali dell'informatizzazione e le sue radici nella storia dell'occidente. - biografia - Il secondo libro "Le tecnologie dell'intelligenza" 1992 e' il frutto della sua esperienza di due anni in Canada dove aveva lavorato come professore al dipartimento di Comunicazione nel Quebec a Montreal e dove ha appofondito gli studi in campo delle scienze cognitive e nel mondo degli ipertesti. Tornato in Europa sviluppa un a forma di scrittura per immagini fruibile dal computer in modo interattivo, ed elabora il fondamento teorico di questo sistema di segni nel libro "L'ideographoe dynamique " si tratta di una forma di scrittura che si fonda su modelli mentali. Dal 1990 lavora con Michel Authier ad una serie di riflessioni sulle forme di accesso al sapere fornite dagli strumenti informatici. Sviluppano il concetto di COSMOPEDIA - una sorta di enciclopedia virtuale che si arricchisce automaticamente in base alle esplorazioni di chi vi si addentra Nel 1992 pubblica "Les Arbres de connaisance" e "De programmation consideree comme un des beaux-arts" in cui analizza attraverso quattro casi concreti gli atti congnitivi e sociali realizzati dai programmatori per metterne in evidenza gli aspetti più creativi e immaginativi. Gli ALBERI DELLE CONOSCENZE sono un sistema aperto di comunicazione tra individui che pur riconoscendo le diversita' di competenze delle persone rende una rappresentazione dinamica dei saperi provenienti da campi diversi (aziende, scuole, ecc.) Nel 1994 pubblica "L'intelligenza collettiva" in cui descrive una forma di intelligenza distribuita ovunque. L'assioma di partenza e' che nessuno sa tutto ed ognuno sa qualcosa, dunque la totalità dei saperi risiede nell'umanita' " "L'intelligenza collettiva e' un'intelligenza distribuita ovunque, continuamente valorizzata, coordinata in tempo reale, che porta a una mobilitazione effettiva delle competenze" pag 34 Dal 1993 insegna a Parigi VIII al dipartimento di Hypermedia a Saint Denis. Walter Ong - L'oralità secondaria Walter Jackson Ong è nato nel 1912 a Kansas City, nel Missouri. Presi gli ordini come gesuita e conclusi gli studi a Cambridge, si è messo in luce per i suoi saggi sulla letteratura del Rinascimento, sulla poesia moderna e sul criticismo. Dal 1959 insegna all'Università di St. Louis. Nel 1982 scrive Orality and Literacy.The Technologizin of the Word - Oralità e scrittura. Le tecnologie della parola in cui formula la tesi dell'oralità secondaria. La
settima lettera del Fedro di Platone critica la parola scritta e rappresenta
l'esempio più importante di come fin dai secoli più remoti
esistevano forti argomentazioni contro la scrittura e di come i mezzi
di trasmissione della conoscenza operino in modo subdolo sulle strutture
mentali. ORALITA'
PRIMARIA quella di una cultura ingnara della scrittura e della stampa Il
rapporto con il TEMPO e lo SPAZIO sono diversi per questi due tipi di
culture Scrive Walter Ong in Oralità e scrittura: "....
ma in realta anche l' ORALITA' SECONDARIA ha sviluppato un forte senso
comunitario." ( pag. 193) De Kerckhove
D. - Brainframes. Mente, tecnologia, mercato - Baskerville - Bologna
1993 |